L'abolizione dell’imposizione multipla dei consorzi sulla buona strada

Come la SSIC, anche il Consiglio nazionale vede la necessità di un'azione rapida per quanto riguarda l’imposizione multipla dei consorzi. Ha approvato la mozione a larga maggioranza. Questo è un segnale importante per il settore delle costruzioni che durante questa pandemia del coronavirus funge da pilastro importante.

La Commissione dell’economia del Consiglio nazionale (CET-N) ha presentato in aprile una mozione che mette in luce un problema spiacevole: “Oggi le imprese del settore della costruzione o di un altro settore che collaborano a un progetto importante ricevono una fattura per il canone radiotelevisivo, il cui importo è basato sulla cifra d'affari, per ogni consorzio. A ciò si aggiunge la fattura che ricevono come impresa”, avverte la commissione nel testo della sua mozione “Canone radiotelevisivo: abolizione dell’imposizione multipla dei consorzi”.


Per la CET-N è chiaro: “Considerate le sfide che le imprese devono affrontare in relazione alla pandemia del coronavirus, è assolutamente necessario abolire quest'imposizione multipla”. La CET-N chiede pertanto al Consiglio federale “di ordinare la sospensione dell'imposizione multipla dei consorzi in relazione al canone radiotelevisivo, fino all'adeguamento delle basi legali pertinenti”. Una richiesta che è stata accettata dal Consiglio nazionale trasversalmente da tutti i partiti. La mozione per l'abolizione dell’imposizione multipla è stata approvata con 106 voti favorevoli e 56 contrari.

 

Correzione attesa da tempo

Prima, il Consiglio federale ha deciso di rivedere la struttura tariffale del canone radiotelevisivo per le imprese. Tali adeguamenti non comprendono l'abolizione dell’imposizione multipla per le imprese di costruzione, che attualmente sono tassate in molti casi come ditte e in aggiunta anche come consorzi (ARGE) di progetti specifici.

È del tutto incomprensibile che il DATEC non abbia sfruttato l'opportunità offerta dall’adeguamento delle strutture tariffali per le imprese per abolire l’imposizione multipla. 

La SSIC chiede che questa correzione attesa da tempo venga effettuata rapidamente. In considerazione delle sfide che le imprese devono affrontare con la pandemia del coronavirus, è necessario e urgente che questa imposizione multipla sia abolita rapidamente.

Poiché anche i consorzi sono iscritti nel registro dell'IVA, le imprese di costruzione hanno finora pagato il canone come impresa e come consorzio. L'importo del canone si basa sulla cifra d’affari. Questo è doppiamente devastante per le imprese di costruzioni, siccome esse generano fatturati elevati ma faticano a sopravvivere a causa dei bassi margini.

 

Non c'è spazio per imposizioni ingiustificate

L’imposizione multipla non era prevista dal Parlamento e la sua abolizione non è praticamente messa in discussione in Parlamento. Lo dimostra l’approvazione delle iniziative del consigliere agli Stati Wicki (PLR, NW) e dei consiglieri nazionali Grossen (PVL, BE) e Wasserfallen (PLR, BE) approvate a larga maggioranza dalle commissioni parlamentari. Ma l'attuazione probabilmente sarebbe stata possibile al più presto a partire dal 2021.

Di fronte all'incombente crisi economica dovuta alla pandemia del coronavirus, tali imposizioni ingiustificate non hanno più senso. Il settore delle costruzioni, con i cantieri in funzione, è attualmente un importante pilastro per l’economia. Questo nonostante le perdite di fatturato e il parziale lavoro ridotto. È per questo motivo che le imposizioni superflue, come il canone radiotelevisivo dei consorzi, devono essere eliminate rapidamente.

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Schweizerischer Baumeisterverband

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